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sabato 23 agosto 2008

i cavalieri dello zodiaco


Nel 1973, durante un viaggio in Grecia, l'anziano Alman di Thule incontrò un uomo in fin di vita, il quale gli affidò una neonata e un contenitore d'oro. Quell'uomo, il cui nome era Micene di Sagitter (Eolo in lingua greca; da Aiolos in originale), prima di morire raccontò di essere uno dei Cavalieri che difendevano la dea Atena, reincarnatasi nella bambina che portava con sé per combattere le divinità nemiche del genere umano. Il contenitore che portava con sé conteneva l'Armatura d'Oro (Gold Cloth) della costellazione del Sagittario, e ogni Cavaliere di Atena ne possedeva uno corrispondente ad una delle ottantotto costellazioni. Alman di Thule promise a Micene che avrebbe allevato e protetto la bambina, e che avrebbe trovato e fatto addestrare tutti i ragazzi necessari affinché l'armata di Atena fosse completamente ricostituita. Tornato a Nuova Luxor in Giappone ("Tokio" in originale), infatti, raccolse un centinaio di bambini dagli orfanotrofi e li inviò nei luoghi di addestramento dei Cavalieri, dove sarebbero stati istruiti ed allenati per sei anni.
Tredici anni più tardi, il 10 settembre 1986, solo dieci dei cento bambini erano tornati vivi dai rispettivi luoghi di addestramento col rango di Sacri Guerrieri. Nel frattempo, Alman di Thule aveva iniziato ad organizzare un torneo fra di essi per assegnare al più forte l'armatura del Sagittario. Purtroppo, egli morì prima di poter realizzare il suo impegno lasciando l'incarico alla figlia adottiva, Lady Isabel(Saori), ancora ignara di essere la reincarnazione della dea Atena. Dei dieci nuovi Cavalieri di Bronzo, solo otto accettarono di partecipare al torneo. Il nono di essi, Hyoga del Cigno (Cristal il Cigno), ricevette invece dal Grande Sacerdote di Atene in Grecia l'incarico di uccidere gli altri otto, colpevoli di voler partecipare a tale torneo contravvenendo alle regole dei Guerrieri Sacri di Atena che proibivano l'utilizzo delle Sacre Vesti per meri scopi personali. Per assolvere il suo compito, il Guerriero Sacro del Cigno accettò di partecipare al torneo.

Dopo che quattro Guerrieri su nove furono sconfitti durante il torneo, apparve all'improvviso il decimo: Ikki della Fenice (Phoenix) fratello di Shun (Andromeda). Egli aveva abbandonato la fedeltà ad Atena ed era diventato capo dei Guerrieri Neri (Black Saint o Cavalieri Neri), e con il loro aiuto rubò le Sacre Vestigia del Sagittario. A seguito di quel primo scontro, solo quattro guerrieri erano ancora in grado di opporsi al Cavaliere della Fenice: Seiya di Pegasus (Pegasus), Shun di Andromeda (Andromeda), Shiryu del Drago (Sirio il Dragone) e Hyoga del Cigno. Quest'ultimo decise di allearsi agli altri tre per recuperare le Vestigia d'Oro. La battaglia decisiva contro i Guerrieri Neri si svolse nelle profondità delle caverne del Monte Fuji. La forza di Phoenix era superiore a quella dei quattro avversari, ma unendo i loro cosmi in fin di vita riuscirono a sconfiggere il capo dei Guerrieri Neri. Durante il combattimento emerse un'amara verità: erano tutti figli di madri diverse, (tranne Shun e Ikki che sono fratelli nati dalla stessa madre) ma di un unico padre che li aveva tutti abbandonati, e quest'uomo crudele era Alman di Thule (Mitsumasa Kido nel manga).
Un attimo dopo che Pegasus ebbe sconfitto Phoenix, un violento terremoto scosse l'intero Monte Fuji, ma intervenne allora il riparatore delle Sacre Vesti Mu (Grande Mur), che teletrasportò lontano i quattro Guerrieri di Atena. Il terremoto era stato causato da un attacco di Misty della Lucertola (Eris), Sacro Guerriero d'Argento (Silver Saint o Cavaliere d'Argento). Infatti, il Grande Sacerdote era stato informato del discutibile operato di Cignus, e aveva pertanto inviato un gruppo di cinque Sacri Guerrieri d'Argento con il medesimo incarico. Essi erano: Misty della Lucertola, Marin dell'Aquila (Castalia), Babel del Centauro (Babel), Moses della Balena (Moses) e Asterio dei Cani da Caccia (Asterione). Costoro minacciarono Mu e lo spinsero ad allontanarsi, quindi raggiunsero i Guerrieri di Bronzo e diedero loro il colpo di grazia. Misty, però, era poco convinto del fatto che Marin avesse veramente ucciso il suo stesso allievo Seiya di Pegasus; rimasto vicino alle quattro sepolture sulla spiaggia dopo che i suoi compagni si furono allontanati, si rese conto che Seiya era ancora vivo, e gli altri cadaveri erano in realtà quelli dei Guerrieri Neri. Ingaggiato un furioso combattimento, il Guerriero Sacro di Pegasus riuscì infine a sconfiggere l'avversario.

Alle prime luci dell'alba, Babel del Centauro tornò a cercare Misty, ma incontrò invece Hyoga e da lui fu sconfitto.

Più tardi anche Marin, Moses e Asterion tornarono sulla spiaggia, trovarono i corpi dei due Guerrieri d'Argento e videro i segni dei combattimenti. Asterion, grazie alla propria capacità di leggere nel pensiero, scoprì il tradimento della Guerriera dell'Aquila, e con l'aiuto dell'altro compagno la sconfisse e la legò. Nel mentre sopraggiunse Seiya, il quale riuscì a sconfiggere Moses, ma venne a sua volta sopraffatto dal fortissimo Asterion; durante il combattimento, però, Marin riuscì a liberarsi e sconfisse Asterion, rimasto solo.

Seiya si riunì ai fratellastri (Shun, Hyoga, Shiryu e Ikki) e con essi tornò al Colosseo Grado, ma lo trovò completamente distrutto. Il Grande Sacerdote di Atene, infatti, aveva inviato un secondo gruppo di cinque Guerrieri d'Argento. Il compito di questi ultimi era proprio quello di distruggere la Fondazione Kido, a partire dal Colosseo. Questi cinque guerrieri erano: Jamian del Corvo (Damian), Capella dell'Auriga (Agape), Dante di Cerbero (Vesta), Algol di Perseo (Argo) e Shaina del Serpentario (Tisifone), quest'ultima già nemica del Cavaliere di Pegasus sin dai tempi dell'addestramento in Grecia.

Proprio Seiya affrontò per primo questo gruppo, riportando nuove e gravi ferite. Quando tutto sembrava perduto, Saori Kido prese coscienza di essere la dea Atena, e il suo maestoso cosmo disorientò gli avversari, ma ciò sarebbe stato insufficiente senza l'intervento di Phoenix. Le Vestigia della Fenice, infatti, erano in grado di risorgere dalla morte, e il rinato guerriero ebbe facilmente il sopravvento su Jamian, Capella e Dante. Quando sopraggiunsero Shun, Shiryu e Hyoga, Ikki decise di ritirarsi, e su suggerimento del Cigno si recò a curarsi in un vulcano in Grecia. Il quinto Cavaliere d'Argento, Algol di Perseo, possedeva lo scudo di Medusa, e con esso pietrificò in pochi minuti tutti gli avversari tranne Shiryu, che a costo della propria vista riuscì a vincere la battaglia. Shaina dell'Ofiuco fuggì.

Dopo questi scontri, ancora poco convinti che la viziata Saori Kido potesse essere davvero la reincarnazione della dea Atena, i quattro Guerrieri di Bronzo la abbandonarono. Il Drago e il Cigno tornarono nei luoghi del loro addestramento, mentre Pegasus fu ricoverato in ospedale per guarire dalle numerose ferite (aveva infatti affrontato più guerrieri d'argento di tutti i suoi compagni). Marin dell'Aquila, invece, si allontanò per indagare sul Grande Sacerdote.

Informato della sconfitta dei dieci Guerrieri d'Argento, il Grande Sacerdote di Atena incaricò addirittura un Guerriero d'Oro, Aiolia del Leone (Ioria di Leo), di occuparsi della faccenda. Però, siccome tale guerriero era fratello del presunto traditore Aiolos del Sagittario, inviò anche altri tre Guerrieri d'Argento affinché lo controllassero. Aiolia trovò Seiya in ospedale mentre affrontava Shaina, ma per errore ferì quest'ultima. In nome dell'amicizia che lo legava al guerriero di Pegasus, decise di risparmiarlo per il momento, scatenando l'intervento dei suoi tre "cani da guardia". Seiya era privo delle vestigia di Pegasus, ma quando stava per essere sconfitto venne in suo soccorso l'armatura del Sagittario, che accrebbe enormemente il suo potere e gli permise di sconfiggere i tre avversari in un istante. Intanto sopraggiunse Saori, e Aiolia del Leone riconobbe in lei la reincarnazione di Atena. Scoprì in quel momento che il vero traditore non era stato suo fratello Aiolos del Sagittario come aveva sempre creduto, bensì il Sommo Sacerdote, e tornò al Grande Tempio in Grecia per affrontarlo, ma la sua mente venne soggiogata dall'avversario.
Rendendosi conto che una guerra intestina al Grande Tempio era imminente, il Grande Sacerdote cercò rapidamente di sconfiggere qualche avversario isolato.

Death Mask del Cancro (Cancer) fu incaricato di uccidere Doko, Guerriero d'Oro della Bilancia nonché maestro di Shiryu del Drago, ma si ritirò quando fu attaccato contemporaneamente da Shiryu del Drago e da Mu, che in quell'occasione rivelò di essere il Sacro Guerriero d'Oro dell'Ariete.

Intanto, Camùs dell'Acquario (Aquarius) distrusse la tomba sottomarina dove riposava la madre di Hyoga, sfidando così il proprio allievo ed invitandolo ad affrontarlo al Grande Tempio (Nota: il Maestro dei Ghiacci esiste solo nella serie animata).

Infine, June (Nemes), Guerriera di Bronzo del Camaleonte, imprigionò Shun per impedirgli di continuare a combattere rischiando la vita, ma il Guerriero di Andromeda riuscì a liberarsi e a tornare a Villa Kido, proprio mentre Atena, Pegasus, Drago e Cigno si apprestavano a partire per la Grecia in aereo.

Atterrati ai piedi del Grande Tempio, il gruppetto fu accolto da Tramy (deformazione del nome Ptolemy/Tolomeo; Betelgeuse nella serie animata), Sacro Guerriero d'Argento della Freccia, il quale attaccò improvvisamente il gruppo. Venne rapidamente sconfitto, ma una delle frecce da lui scagliate riuscì a ferire Saori Kido vicino al cuore. Prima di perdere i sensi, Tramy spiegò che la freccia sarebbe lentamente penetrata nel corpo della dea fino a ucciderla entro dodici ore, e solo il Grande Sacerdote sapeva come estrare
Le dodici case in breve:

1. Mu dell'Ariete (Grande Mur dell'Ariete) impiegò un'ora per riparare le armature di tutti e quattro.
2. Aldebaran del Toro (Toro) impegnò duramente tutti, ma nel corso della battaglia, vedendo la dedizione del Guerriero di Pegasus, iniziò ad avere dei dubbi sul Grande Sacerdote e, senza farlo capire a Pegasus, si lasciò sconfiggere.
3. La casa dei Gemelli era vuota, in quanto il suo protettore era scomparso da anni, ma un cosmo misterioso creò un labirinto di illusioni. Sirio del Dragone, essendo cieco, non si lasciò ingannare ed uscì dalla casa con Pegasus. Crystal del Cigno fu mandato dal misterioso Guerriero in un'altra dimensione, ma la catena di Andromeda riuscì a ferire il creatore del labirinto,salvando così il Cigno. Questi riapparve nella casa della Bilancia, dove trovò ad attenderlo il suo maestro Camus dell'Acquario, che per salvarlo dalla battaglia lo rinchiude in una bara di ghiaccio, da cui si sarebbe potuto liberare alcuni anni dopo.
4. Death Mask del Cancro (Cancer) fu affrontato da Sirio, mentre Pegasus oltrepassava la casa. Nel corso dello scontro, Sirio fu inviato in un limbo alle porte dell'oltretomba, da dove riuscì a tornare riacquistando la vista. Death Mask, invece, fu abbandonato dalla sua armatura in quanto indegno di indossarla, dopodiché venne sconfitto dal Dragone.
5. Pegasus fu il primo a raggiungere la casa del Leone, presieduta da Aioria. Questi, succube del Grande Sacerdote, attaccò senza pietà il Guerriero di Bronzo, che si salvò solo grazie al sacrificio dell'antico nemico Cassios. Con la morte di un avversario, il giogo mentale di Aioria si sciolse, ed egli tornò a schierarsi dalla parte di Atena. Dopo la battaglia, Andromeda e Sirio raggiunsero Pegasus, e i tre ripartirono insieme alla volta della casa successiva.
6. Shaka della Vergine (Virgo) ebbe facilmente la meglio sui tre Guerrieri Sacri di Bronzo. Intervenne all'ultimo momento Phoenix della Fenice, appena guarito, che a costo della propria vita trascinò sia Virgo che sé stesso in un'altra dimensione.
7. Nella casa della Bilancia Pegasus, Sirio e Andromeda trovarono la bara di ghiaccio contenente Crystal. Grazie alle armi d'oro dell'armatura della Bilancia, Sirio del Dragone liberò l'amico, poi Andromeda si fermò accanto al corpo privo di sensi per riscaldarlo sacrificandosi.
8. Milo dello Scorpione (Scorpio) batte e immobilizza facilmente Pegasus e il Dragone anche quando lo attaccano insieme ed evita facilmente il colpo più potente di Pegasus (la meteora). Egli dice (quando Scorpio si scontra con Sirio) che non aveva mai visto Dragone così sottomesso ad un avversario. Quando sopraggiunse il Cigno, immune al potere paralizzante del Guerriero d'Oro grazie ai suoi anelli di ghiaccio, affida il corpo senza sensi di Andromeda agli altri due, e affronta Milo. Anche dopo aver ricevuto Antares (il colpo mortale finale), Crystal cerca comunque di avanzare, al che, come era avvenuto ad Aldebaran, anche al Guerriero Sacro dello Scorpione sorse un dubbio, e salva la vita al Cigno.
9. Mentre i Guerrieri di Bronzo si stavano avvicinando alla casa successiva, l'armatura del Sagittario vi si teletrasportò dentro dal Giappone. Una volta entrati, essa sembrò rivolgere la freccia verso Pegasus, ma in realtà colpì il muro rivelando il testamento spirituale di Aiolos del Sagittario, dopodiché la parete crollò rivelando l'uscita. Andromeda riprese i sensi e Crystal del Cigno raggiunse i fratellastri, e così i quattro riprendono il cammino.
10. La casa del Capricorno sembrava vuota, ma il suo custode, Shura (Capricorn), si rivelò all'uscita. Il Drago lo affrontò, e per sconfiggerlo spinse entrambi nello spazio, sacrificandosi. Shura capì il proprio errore e salvò Shiryu ricoprendolo con la propria armatura.
11. Camus dell'Acquario lasciò passare Pegasus e Andromeda per affrontare da solo il Cigno. Il combattimento voleva essere una prova per vedere se Crystal sarebbe stato all'altezza di essere l'erede dell'Acquario, ma alla fine entrambi crollarono, Camus morto e Crystal in fin di vita.
12. Aphrodite dei Pesci (Fish) attaccò blandamente Pegasus, che oltrepassò facilmente la casa, ma Andromeda voleva sconfiggere l'avversario ad ogni costo, colpevole di aver ucciso il suo maestro Dedalo di Cefeo (Albione) [1]. Shun ottenne infine la vittoria, ma cadde anch'egli a terra privo di sensi.

La scalinata che conduce al Tempio di Atena era cosparsa dalle rose velenose di Aphrodite, e Pegasus riuscì ad avanzare solo grazie al sacrificio di Marin dell'Aquila, che diede la propria maschera a Seiya e lo trasportò per un lungo tratto.
Seiya di Pegasus entrò da solo nelle Stanze del Sacerdote, che si rivelò essere lo scomparso Saga dei Gemelli (Gemini). Grazie all'intervento di Ikki della Fenice (tornato assieme a Shaka grazie ai poteri di Mu) riuscì a disimpegnarsi dal combattimento e si avviò, allo stremo delle forze, verso la statua di Atena. Intanto, Marin rivelò a Shaina (quasi guarita dalle ferite provocatele da Aiolia) le prove che il Grande Sacerdote era un impostore. Ebbro di gioia per aver sconfitto Phoenix, lo stesso Saga si rivelò a tutti gli occupanti del Grande Tempio, poi corse all'inseguimento di Pegasus. Un attimo prima di ricevere il colpo di grazia, Seiya riuscì ad afferrare lo scudo di Atena, e grazie al suo potere guarì Saori Kido.
Saori e tutti i Guerrieri Sacri presenti al Grande Tempio raggiungono Pegasus e Saga. In un primo momento l’impostore è affrontato dai Cavalieri di bronzo dei quali sembra aver respinto l’attacco. A questo punto si fanno avanti i Cavalieri d’oro presenti ma la stessa Saori li ferma iniziando ad implorare Saga di arrendersi ed unirsi agli altri Cavalieri. Saga sembra comunque intenzionato ad attaccare la fanciulla quando le parole di Saori fanno effetto sull’animo del Cavaliere che si suicida con l’emblema di Nike.

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